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Back in stock - musica Black Metal e Dark estrema
Phlebotomized crashed into the then booming Dutch scene of the early 90’s, and especially their debut is still a very much in demand album, a true Underground classic at par with old The Gathering ...
Ristampa contenente l’ormai “mitologico” EP dei PUNGENT STENCH, primordiale band austriaca di DEATH METAL! Il lavoro fu registrato in un solo giorno, il 25 agosto 1988, al Birdsong Studio di Worcester, Inghilterra! Questa versione di “Extreme Deformity” include i 4 i brani originali, con il brano “Rip You Without Care”, perduto da oltre 37 anni, con aggiunta di “Embalmed in Sulphuric Acid”, registrata in un pomeriggio a Vienna con i membri dei Napalm Death e degli Extreme Noise Terror in sala prove e 6 brani dal live del 1988
Vintersorg’s classic second album remastered! One of the best Folk Metal ever made!
“Ödemarkens Son” (translates as “Son of the Wilderness”), the second full length from the Swedish band Vintersorg is unique Black/Folk Metal release. Generally speaking, this is not the ‘happy dancing’ Folk Metal like Korpiklaani, Finntroll or the likes, this is mournful. blackened Folk Metal, with very poetic and sorrowful lyrics, more on the side of old Ulver, but still is something very different from any released before.
On this album, Vintersorg deals with old Scandinavian tales, pagan themes and his impression of Nature. Lyrically this is the most personal work of Vintersorg where, using the aforementioned elements, he expresses his own feelings.
Musically, this is what everyting one could expect from a really amazing Folk Metal album.
The album is very melodic, using a lot of acoustic guitars, most of the time the guitars (acoustic and distorted ones) are doing different things, complementing each other perfectly, also still there is a good amount of catchiness, specially on the choruses, but not the ‘let’s drink another beer’ kind of, more majestic, epic yet woeful ones. Also there is an unusual high amount of riffs and rhythm changes on each song, not allowing the music fall on tediousness and unnecessary repetitions.
Vintersorg sings with full emotion. His voice has an inner strength, self-confidence and epic feel that captivate the listener instantly, leaving the instrumental section sometimes on the background.
About the song themselves... there’s no filler here. Almost all songs change a lot nicely and switch smoothly from folk acoustic passages to fast black metal moments, carrying the listener through the atmosphere and preparing him to the climax moments on every song. Did we say that the songs are very epic?
Anch’essi svedesi, di Stoccolma, i giovani musicisti incarnano a tutti gli effetti un tributo alla gloriosa scena death metal locale. Il loro primo full-length può essere in effetti visto come una sorta di bigino di tutto ciò che è swedish death metal, con richiami ai grandi classici che in qualche occasione si configurano a tutti gli effetti come dei veri e propri omaggi.
Fin dalla prima traccia, “Denial of Clarity”, è infatti evidente quanto gli Impurity abbiano interiorizzato i pilastri dello storico sound della loro città: il riff centrale, che richiama esplicitamente “Dreaming in Red” dei Dismember, stabilisce subito un legame diretto con il glorioso passato. I riferimenti a “Indecent & Obscene” sono peraltro disseminati tra le trame dell’album, con quell’attento mix tra groove, melodia e forza scardinatrice che rimanda tantissimo al secondo album dei maestri.
Anche i Carnage trovano spazio in questa celebrazione: “Ancient Remains”, con la sua durata contenuta e l’urgenza feroce, sembra rifarsi in tutto a un disco come “Dark Recollections”. L’omaggio non si limita però alla violenza sonora: sulle arie di “Lament to the Lost One”, una algida traccia acustica posta come intermezzo, la mente torna infatti a “Where No Life Dwells” degli Unleashed, facendoci comprendere come gli Impurity abbiano provato ad esplorare anche atmosfere più malinconiche e riflessive in questo loro debut album.
Tra tutti questi rimandi, non possono ovviamente mancare i padri Nihilist/Entombed, evocati soprattutto dal timbro vocale del cantante/chitarrista Ville Esbjörn, che qui sembra un misto tra il primo LG Petrov e Nicke Andersson.
The 1998 Norwegian black metal classic finally re-issued! Features Pest of Gorgoroth on vocals.
Anch’essi svedesi, di Stoccolma, i giovani musicisti incarnano a tutti gli effetti un tributo alla gloriosa scena death metal locale. Il loro primo full-length può essere in effetti visto come una sorta di bigino di tutto ciò che è swedish death metal, con richiami ai grandi classici che in qualche occasione si configurano a tutti gli effetti come dei veri e propri omaggi.
Fin dalla prima traccia, “Denial of Clarity”, è infatti evidente quanto gli Impurity abbiano interiorizzato i pilastri dello storico sound della loro città: il riff centrale, che richiama esplicitamente “Dreaming in Red” dei Dismember, stabilisce subito un legame diretto con il glorioso passato. I riferimenti a “Indecent & Obscene” sono peraltro disseminati tra le trame dell’album, con quell’attento mix tra groove, melodia e forza scardinatrice che rimanda tantissimo al secondo album dei maestri.
Anche i Carnage trovano spazio in questa celebrazione: “Ancient Remains”, con la sua durata contenuta e l’urgenza feroce, sembra rifarsi in tutto a un disco come “Dark Recollections”. L’omaggio non si limita però alla violenza sonora: sulle arie di “Lament to the Lost One”, una algida traccia acustica posta come intermezzo, la mente torna infatti a “Where No Life Dwells” degli Unleashed, facendoci comprendere come gli Impurity abbiano provato ad esplorare anche atmosfere più malinconiche e riflessive in questo loro debut album.
Tra tutti questi rimandi, non possono ovviamente mancare i padri Nihilist/Entombed, evocati soprattutto dal timbro vocale del cantante/chitarrista Ville Esbjörn, che qui sembra un misto tra il primo LG Petrov e Nicke Andersson.
